Nel nostro paese, l’ordinamento giuridico non prevede norme specifiche che fissano gli stati limite di assunzione di onde vibrazionali da parte dell’uomo e degli edifici; nei casi di potenziale disturbo della proprietà, delle occupazioni a qualsiasi uso adibite ed alle persone, ci si deve riferire all’art. 844 del codice Civile ed art. 659 del Codice Penale riguardanti le immissioni; questi fissano il concetto di “superamento della normale tollerabilità” come discriminante dell’esistenza del disturbo. Se per l’inquinamento acustico molteplici sentenze promulgate a monte della Legge 447/95 e successivi decreti di attuazione, stimano in 3 dB il superamento della normale tollerabilità, nel campo delle vibrazioni, non si hanno riferimenti così specifici. Le uniche norme a cui far riferimento sono pertanto tecniche, UNI (Ente Italiano di Unificazione) e riguardano la strumentazione di misura, la metodologia di indagine, nonché dei valori limite scaturiti da prove sperimentali.
Il complesso delle
norme risulta:
R.D. 16 marzo 1942 n.1942.
Approvazione del testo del Codice Civile (Ed. Straord. Della G.U. n. 79 del 4
aprile 1942). – Art. 844 Immissioni.
R.D. 19 ottobre 1930 n. 1398
Approvazione del testo definitivo del Codice Penale (Supp. Ord. Alla G.U. n.251
del 26 ottobre 1930) - Art. 659. Disturbo delle occupazioni o del riposo delle
persone.
UNI 9614 – marzo 1990 – “
Misura delle vibrazioni negli edifici e criteri di valutazione del disturbo.
UNI 9916 –
novembre 1991 - “Criteri di misura e valutazione degli effetti delle
vibrazioni sugli edifici”.
UNI ISO 2017 – marzo 1992 –
“Vibrazioni ed urti – Elementi isolanti –procedura per specificare le
caratteristiche.
ISO 2631 parte 1 e 2 –
“Valutazione dell’esposizione degli individui alle vibrazioni globali del
corpo”
UNI 9670 – “Risposta degli
individui alle vibrazioni”
Quaderni ISPESL –
“Vibrazioni meccaniche nei luoghi di lavoro: stato della normativa”
Quaderni ISPESL – “Linee
guida per la valutazione del rischio da vibrazioni in ambiente di lavoro”
Direttiva 2002/44/Cedel
Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 giugno 2002 sulle prescrizioni minime
di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (vibrazioni).
UNI 9614-Misura delle vibrazioni negli edifici e criteri di valutazione del disturbo
La norma definisce il metodo di misura delle vibrazioni di livello costante, non costante od impulsive, gli assi di misura, i tipi di locali e di edifici, i periodi diurno e notturno, la soglia di percezione delle vibrazioni, nonché i metodi di acquisizione, di elaborazione e di presentazione dei dati.
UNI 9916–Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici
Tale
norma non fornisce limiti ben definiti ma fornisce una guida relativa ai metodi
di misura, di trattamento dei dati, di valutazione dei fenomeni vibratori allo
scopo di permettere la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici,
con riferimento alla loro risposta strutturale ed integrità architettonica.
La norma classifica le definizioni di danno in funzione degli effetti che le vibrazioni provocano agli edifici secondo la seguente terminologia:
danno di soglia: formazione di fessure filiformi sulle superfici dei muri a secco o accrescimento di fessure già esistenti sulle superfici intonacate o sulle superfici di muri a secco; inoltre formazione di fessure filiformi nei giunti a malta delle costruzioni in mattoni e in calcestruzzo
danno minore: formazione di fessure più aperte, distacco e caduta di gesso o pezzi di intonaco di muri a secco; formazione di fessure in blocchi di mattoni o di calcestruzzo
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